La festa di Sant’Agata è l’evento più atteso dai cittadini di Catania.
Subito dopo Cattedrale.
La storia dei canti delle suore Benedettine
In ato, durante la festa patronale, la statua di Sant’Agata veniva trasportata fino via Crociferi per una lunga sosta. Questa scelta permetteva alle monache di clausura di poter cantare dietro degli spioncini in onore della Santa per la quale erano devote, ma ad esse non veniva concesso di poter vedere quanta gente vi fosse ad ascoltare il loro canto all’evento.
Il loro obiettivo principale era quello di trasmettere il vero valore della preghiera poichè, anche al giorno d’oggi, gli uomini non riuscivano a carpire ed apprezzare i valori importanti della vita.
La giornata delle suore era strutturata secondo alcune regole in modo che tutte potessero pregare ogni giorno senza sosta per 24 ore e, il valore che queste hanno acquistato nel corso degli anni, ha permesso che lo Stato Sabaudo non confiscasse il monastero dopo l’Unità d’Italia.
Successivamente, grazie all’avanzare degli anni, la processione ha preso un’altra piega e le monache poterono iniziare a cantare dietro al cancello del monastero per mostrarsi alla folla e poterla vedere.
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